Cena per palati sopraffini, con sapore finale di sigaro toscano: la "Cena nel Convento" trasformata in parata di tipicità locali
La Valtiberina è la terra per eccellenza del tabacco “kentucky", con il quale si prepara il pregiato sigaro toscano. Ma perché allora non realizzare un sigaro particolare che esprima anche nel nome la terra della Valtiberina? Di questo si è parlato durante la “Cena nel Convento", la conviviale tenutasi mercoledì scorso nel magnifico chiostro del Santuario della Madonna del Carmine al Combarbio di Anghiari, al termine della quale il palato dei commensali aveva l’aroma di questo particolare prodotto doc. L’iniziativa, rivelatasi un successo al solo ricordare che era prevista una cinquantina di persone ma che a tavola se ne sono presentate alla fine quasi il doppio, è stata ancora una volta dell’Accademia Enogastronomica della Valtiberina con ospiti i membri del direttivo del “Circolo del Buon Vivere" di San Giustino: il presidente Roberto Panico e i collaboratori Valerio Barni, Stefano Berni e Daniele Bistoni, che hanno fatto omaggio al presidente dell’Accademia, Domenico Gambacci, del libro intitolato “Il lavoro della memoria – storia del Consorzio Tabacchicoltori di San Giustino". In forma alquanto concisa ma esauriente, i graditi ospiti hanno illustrato ai soci dell’Accademia l’incidenza economica della produzione del tabacco “kentucky" in una zona nella quale è storicamente forte (20% dell’intera produzione italiana solo nei Comuni di Anghiari, Monterchi e Sansepolcro), tanto che la manifattura di Lucca confeziona i sigari corti con materia prima di esclusiva provenienza locale, ma anche le tecniche di preparazione e la maniera più contemplativa di concepire il fumo, che differenzia il sigaro dalla sigaretta. E il gran finale è stato incanalato su questa direzione, al punto tale da invitare a provarci anche chi in vita sua finora non aveva mai fumato, compresi il sindaco Daniela Frullani di Sansepolcro e il presidente Gambacci con i suoi vice, Fabrizio Innocenti e Marcello Brizzi, che hanno inevitabilmente “trainato" i curiosi di turno, ma d’altronde il “Circolo del Buon Vivere" è in sintonia con l’Accademia nella valorizzazione di quello che più in generale si definisce eccellenza di territorio, ovvero gastronomica e prodotti tipici. Con la promessa di lavorare per il “Sigaro Valtiberino", è andata in archivio una serata iniziata attorno al pozzo del chiostro con già l’aperitivo a base di prodotti del territorio per poi proseguire con un antipasto di crostini e affettati, panzanella e due tipi di ravioli di patate fatti tutti mano e conditi con tartufo estivo, pomodori ciliegini e pinoli. Come secondo, un sontuoso spezzatino di chianina con patate appena raccolte dai campi della Valtiberina, per finire con dolci di vari tipi, il gustoso gelato al cioccolato e tabacco preparato dal maestro gelatiere Palmiro Bruschi e un sentito ringraziamento alle socie dell’Accademia, capitanate in cucine dalle signora Simona e Wilma, per una cena che sarà ricordata per molto tempo da chi ha avuto la fortuna di poterla assaporare.
Comunicato del 30 Agosto 2013