L'Accademia Enogastronomica della Valtiberina presenta un calendario per i palati raffinati a chiusura dell'anno 2015
Un modo diverso e anche originale nel contesto di un clichè classico di fine anno. Fra i tanti singolari calendari 2016 che cominciano a fare il loro giro in questo periodo, presto vi sarà anche quello dell’Accademia Enogastronomica della Valtiberina, che ha deciso di chiudere il terzo intenso anno di attività con una iniziativa senza scopo di lucro, ma pur sempre tendente a evidenziare le finalità per le quali l’associazione si è costituita e opera. Fra gli oltre 500 soci dell’Accademia, due – Stefania Martini e Carlo Campi – hanno messo a disposizione, in forma gratuita, la loro professionalità per la realizzazione del progetto; altri 12 (uno per mese) sono stati scelti come “modelli" in cucina, con tanto di cappello e divisa da chef: si tratta di operai, impiegati, imprenditori e liberi professionisti che si sono messi in gioco con piacere e anche con il giusto pizzico di goliardia. A loro sono stati poi abbinati altrettanti ristoranti e aziende del posto, con le foto dei rispettivi titolari, che nel mese in cui sono stati inseriti propongono il “piatto forte" del loro menu tradizionale: dal “brustichino", termine locale con il quale è definita la bruschetta, si passa ai primi piatti a base di funghi e tartufi, con assieme i bringoli al sugo finto di Anghiari, per continuare con i prestigiosi secondi piatti che hanno per protagonista la carne dei bovini di razza chianina, ma anche le specialità di cacciagione. C’è infine posto anche per un dessert: 12 mesi nei quasi si consuma un virtuale quanto intero e raffinato pasto, che ha nei prodotti e nella tradizione del territorio i grandi comuni denominatori; in qualche caso, sono ricette finite nel dimenticatoio e riproposte dai ristoratori, che contribuiscono a promuovere la Valtiberina e la sua qualità della vita anche con lo star bene a tavola. Ricette con ingredienti e preparazione delle quali chiunque, sfogliando il calendario, potrà prendere visione e tentare magari di provarci in casa se non lo avesse mai fatto; in queste pietanze si racchiudono praticamente tutti gli obiettivi dell’Accademia, che alla salvaguardia delle tipicità culinarie aggiunge anche un sano modo di concepire l’alimentazione, perché – come tiene a ribadire in ogni circostanza – “non è importante quanto si mangia ma cosa si mangia". Unico dispiacere: il non poter esaudire le tante richieste pervenute per motivi di forza maggiore, essendovi posto solo per 12 realtà, ma questo deve servire da stimolo per portare avanti il calendario anche negli anni a venire. Intanto, è pronta una prima edizione che verrà ufficialmente presentata nella mattinata di sabato 28 novembre.
Comunicato del 10 Novembre 2015