Grande successo per rievocazione della spezzatura del maiale organizzata dall'Accademia Enogastronomica della Valtiberina
L’Accademia Enogastronomica della Valtiberina è oramai una realtà consolidata del territorio tosco-umbro: oltre 600 soci in meno di tre anni di vita che riuniscono persone di entrambi i versanti del comprensorio nel segno di un “mangiar bene" inteso come cultura consapevole dello stare a tavola, anche attraverso l’esaltazione della tradizione, la ricerca dei sapori del passato e soprattutto promuovendo l’impiego di prodotti tipici, detti anche a “chilometro zero". Quando si parla di tradizione, uno fra gli appuntamenti più attesi, che facevano e fanno parte della vita contadina é la spezzatura del maiale. Nella giornata di sabato 27 febbraio, questo rituale è stato riproposto nei locali del Castello di Sorci in Anghiari, dove di buon mattino i norcini dell’Accademia, accompagnati da numerosi soci, si sono distribuiti i compiti come accadeva un tempo, quando le esigenze alimentari delle famiglie erano particolari ed è noto che del maiale – come si dice in gergo – non si butta via niente. Oggi, la spezzatura ha assunto un risvolto più goliardico, ma in ogni caso rimane radicata la cultura della lavorazione delle carni dalle quali si ottengono gli insaccati più famosi: prosciutto, salame, capocollo, salsicce, sambudelli (nella pura tradizione toscana), ciccioli e anche strutto. Le varie fasi di preparazione si sono concluse a sera, proprio quando era pronta in tavola (anche questa secondo tradizione) la “cena del divin porcello", a base ovviamente di carne suina. Ma l’Accademia Enogastronomica della Valtiberina ha in contemporanea aperto un nuovo e interessante capitolo, dedicando la propria attenzione anche ai celiaci. Per il pomeriggio di sabato 5 marzo, all’hotel ristorante “La Balestra" di Sansepolcro dalle 15.00 in poi, è in programma un corso che insegnerà a cucinare le pietanze per quelle persone (adulti e anche bambini) che hanno l’intolleranza nei confronti del glutine. Due gli obiettivi di fondo: dimostrare come sia possibile preparare ottimi cibi anche per i celiaci e invogliare i vari ristoranti a inserire nella propria carta anche i menu riservati a questa particolare categoria. Alcuni lo hanno già fatto, ma la maggioranza deve ancora adeguarsi.
Comunicato del 3 Marzo 2016