La solita zuppa? Sì, quella tradizionale della Valtiberina. L'Accademia "esordisce" in terra umbra a Citerna
Le zuppe della Valtiberina, ovvero un altro piatto cosiddetto “povero" che con il tempo si è trasformato in sciccheria. E non è il solo che anche l’Accademia Enogastronomica della Valtiberina sta rivalutando nella sua autenticità, dedicando ad esso una specifica serata. Insomma, non si sono ancora spenti gli echi sull’ultimo evento, la “Cena nel Convento" presso il chiostro del Santuario della Madonna del Carmine di Anghiari, che ecco a ruota un’altra simpatica iniziativa, fissata per mercoledì 18 settembre dalle 20.30 in poi. Ed è la prima volta che l’appuntamento si tiene in territorio umbro, a ulteriore conferma del fatto che questa associazione è una realtà di vallata senza confini; per l’occasione, è stato scelto il suggestivo borgo medievale di Citerna, dove esiste un ristorante il cui nome è tutto un programma: Belvedere. Una sorta di balcone coperto, dal quale si osserva il panorama mozzafiato dell’intero comprensorio, proprio senza confini come deve essere inteso nella sua concezione. La zuppa di verdure classica è il piatto al centro dell’attenzione: fino a una trentina di anni fa, questa pietanza ha sfamato gran parte delle famiglie della Valtiberina, in particolare quelle di origine contadina; una pietanza fatta di pane raffermo e verdure abilmente miscelate dalle nonne di allora e da quotati chef adesso. Il menu varato è di quelli invitanti: si parte con un tortino di patate e porcini, prodotti del territorio in linea con l’attuale periodo. Come primo piatto, poi, la già ricordata zuppetta di verdure e come secondo un sontuoso “peposo di vitellone" accompagnato da uno sformato di cavolfiore, con gran finale di semifreddo ai cantuccini e crema al vinsanto, il tutto utilizzando esclusivamente prodotti del territorio o come si dice adesso a “chilometro zero". L’Accademia Enogastronomica della Valtiberina ha riunito di recente il proprio direttivo anche per pianificare altre iniziative: per ottobre, è in programma un corso di degustazione e avvicinamento al vino in collaborazione con l’Associazione Italiana Sommelier (Ais) e per novembre, mese tradizionalmente dedicato all’olio, è stato inserito un altro corso di degustazione di questo pregiato condimento. L’Accademia è divenuta in pochi mesi un punto di riferimento del territorio per chi ama la tradizione e la riscoperta dei cibi del passato; questi motivi, gastronomici ma soprattutto culturali, possono benissimo spiegare anche il proselitismo creatosi in breve tempo, con il numero dei soci che sta già marciando verso quota 200.
Comunicato del 12 Settembre 2013