Si consuma un’altra “prima volta” per l’Accademia Enogastronomica della Valtiberina: se realtà di vallata senza confini deve essere, allora una serata in terra umbra diventa doverosa. L’occasione è data dalla conviviale dedicata a una pietanza che porta il testimone della locale tradizione contadina: le gustose zuppe che le nonne preparavano fino a una trentina di anni fa. Un piatto che allora veniva definito “povero” ma che oggi è considerato un “lusso”. La location in cui assaggiare le zuppe è quella del ristorante “Belvedere” di Citerna, il paese più a nord dell’Umbria e adagiato sulla collina che da sempre è il balcone privilegiato per ammirare la bellezza del paesaggio della vallata. La sala del “Belvedere” è una sorta di ampia veranda nella quale da seduti si domina lo scenario ad “anfiteatro” dell’Alta Valle del Tevere, non dimenticando la bellezza del nucleo originario di Citerna, risistemato a puntino e inserito nel novero dei cosiddetti “Borghi più belli d’Italia”. Il tocco decisivo spetta alla mano di Davide Cestelli: a lui, infatti, il compito di cucinare le zuppe con il pane raffermo, mentre a Giuliana Del Barna, presidente della Compagnia di Teatro Popolare di Sansepolcro, l’interpretazione in dialetto “borghese” della ricostruzione storica della Zuppetta della Valtiberina, magistralmente scritta da Donatella Zanchi, consulente storica dell’Accademia. Una serata permeata non soltanto di sapori ma anche di eccezionali profumi, inconfondibili, che fra i più attempati avranno riportato alla mente le suggestioni del periodo della gioventù, quando le nonne preparavo con amore questi squisiti piatti, che in molti casi hanno letteralmente sfamato le famiglie della Valtiberina.

Menu inevitabilmente a tema per l’occasione: tortino di patate e porcini per cominciare e introdurre il “piatto forte” della serata. la zuppetta appunto. Prosecuzione con un peposo accompagnato da un tortino di cavolfiore e polenta fritta. Infine il dolce scelto: un semifreddo ai cantuccini e crema di vinsanto.